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13,00

Sono sette ma hanno un nome solo: I Sette Nani.

Fanno tutto insieme: di mattina lavorano in miniera, il pomeriggio tornano a casa con gli animali della foresta. Tra di loro si riconoscono con nomi che sono quasi aggettivi: Dotto, Pisolo, Brontolo… Sono una famiglia? Certo che lo sono, ma sono anche sette persone diverse.

Gongolo, ad esempio, all’ora del tramonto cammina nella foresta. Lo fa perchè gli piace sentirsi tutt’uno con le lunghe file di alberi, e gli piace stare solo per il tempo di una passeggiata. Si gode il silenzio e a volte si chiede se anche gli altri nani si ritaglino degli spazi simili. Spazi per sé. Gongolo siede ai piedi del suo albero preferito, fa un lungo respiro, si prende un momento prima di tornare verso la casetta nel bosco, intanto attorno a lui le lucciole si accendono una ad una.

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13,00

Nella primavera del 1947 Ben Pon, l’importatore olandese della Volkswagen, in visita agli stabilimenti di Wolfsburg, vide un curioso carrello allestito, sulla base del Maggiolino, per trasportare i materiali pesanti da un reparto all’altro della fabbrica.
Questa “visione” gli fece balenare l’idea di proporre alla casa la produzione di un veicolo commerciale. Poco tempo dopo abbozzò, su un block notes uno schizzo.
Il successo fu subito enorme, grazie alle doti di robustezza, semplicità e versatilità del Transporter T1.
Il veicolo divenne un mito generazionale quando la versione Samba (bicolore con tetto apribile e vetri ovali sul tetto), lanciata agli inizi degli anni ’60, divenne sul finire del decennio il mezzo di trasporto ideale di Hippie e figli dei fiori, tanto in Europa quanto nella West Coast Californiana.

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18,00

Nella primavera del 1947 Ben Pon, l’importatore olandese della Volkswagen, in visita agli stabilimenti di Wolfsburg, vide un curioso carrello allestito, sulla base del Maggiolino, per trasportare i materiali pesanti da un reparto all’altro della fabbrica.
Questa “visione” gli fece balenare l’idea di proporre alla casa la produzione di un veicolo commerciale. Poco tempo dopo abbozzò, su un block notes uno schizzo.
Il successo fu subito enorme, grazie alle doti di robustezza, semplicità e versatilità del Transporter T1.
Il veicolo divenne un mito generazionale quando la versione Samba (bicolore con tetto apribile e vetri ovali sul tetto), lanciata agli inizi degli anni ’60, divenne sul finire del decennio il mezzo di trasporto ideale di Hippie e figli dei fiori, tanto in Europa quanto nella West Coast Californiana.

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29,00

Che giorno é oggi? Nessuno lo sa. E’ un giovedì? Un sabato? Che numero? La settimana almeno? E’ luglio o agosto? E’ quasi agosto: non serve sapere di pìù. Voi quattro sapete solo che all’ora di tornare a casa per fortuna manca un sacco di tempo, che il menù dei panini dello stabilimento è identico ogni anno, che le ore sono lentissime e la sabbia scotta. Siete ancora zuppi di sale e correte verso il biliardino con le manopole di plastica cotte dal sole. E’ ora di una partita, poi un altro bagno, poi un’altra partita ancora e poi, domani, lo stesso, così fino a settembre, che è come dire: così per sempre.

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18,00

Sono sette ma hanno un nome solo: I Sette Nani.

Fanno tutto insieme: di mattina lavorano in miniera, il pomeriggio tornano a casa con gli animali della foresta. Tra di loro si riconoscono con nomi che sono quasi aggettivi: Dotto, Pisolo, Brontolo… Sono una famiglia? Certo che lo sono, ma sono anche sette persone diverse.

Gongolo, ad esempio, all’ora del tramonto cammina nella foresta. Lo fa perchè gli piace sentirsi tutt’uno con le lunghe file di alberi, e gli piace stare solo per il tempo di una passeggiata. Si gode il silenzio e a volte si chiede se anche gli altri nani si ritaglino degli spazi simili. Spazi per sé. Gongolo siede ai piedi del suo albero preferito, fa un lungo respiro, si prende un momento prima di tornare verso la casetta nel bosco, intanto attorno a lui le lucciole si accendono una ad una.

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18,00

Fatto da mani italiane a Berlino.
Ecological Redesigned Accessoriers.
PVC dipinto a mano, con soggetto stampato in digitale.

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18,00

Nel cuore di quell’isola sgorga una storia che inizia con un bel: C’era una volta sull’isola.

L’acqua che bagna la terra è a volte caldo mare altre volte forte oceano. Stare sull’isola è un sogno lungo una spiaggia intera, i giorni scanditi da un vento leggero, le sere da un ritmo al profumo di sale. Gli abitanti nati dall’isola sanno ringraziare, nessun tesoro nascosto può agitarli, l’oro del sole è già li’. Per loro basta un fiore nei capelli,in segno della loro BuenaOnda.

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18,00

Fatto da mani italiane a Berlino.
Ecological Redesigned Accessoriers.
PVC dipinto a mano, con soggetto stampato in digitale.

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18,00

Per orientarmi uso una mappa. Ci sono mappe per muoversi nello spazio e mappe per muoverci in noi stessi.

La mappa non è mia, l’ho ereditata. E’ molto vecchia. Qualcuna venuta prima di me mi ha insegnato ad usarla quando ero una bambina.

Mi è stato raccontato che funziona così: guardi la tua mano, ti fai una domanda. Non troverai nessuna risposta semplice. Quello che troverai, invece, è che la tua mano contiene tutto l’universo, e tutto l’universo non contiene altro che la tua mano.

Da allora a volte, quando ne ho bisogno,uso la mia mappa. Non indica mai una strada, ma mi aiuta a trovare la mia. E torno ad essere una bambina che nel palmo della mano tiene stretto tutto il mondo.

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